Gianfranco Goberti 

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Critiche

Vittorio Sgarbi ha scritto di Goberti:

“L’arte di Goberti è l’elemento che dovrebbe suscitare nuovo interesse nel nostro modo di vedere e di convivere con ciò che ci sta attorno? Forse la sua abilità tecnica? Risulta assolutamente imprescindibile dalle intenzioni dell’artista la capacità riproduttiva che è solo lo strumento operativo di un discorso di più ampia portata. In realtà, il tema dominante della pittura di Goberti è il rapporto tra l’arte e ciò che tradizionalmente è stato ritenuto il suo oggetto per antonomasia, la natura. Più ci si sforza di riprodurre con la massima fedeltà possibile le cose che comunemente abbiamo davanti agli occhi, compatibilmente con i mezzi tecnici messi a disposizione dell’artista, più le cose riprodotte risultano estranee al loro contesto di origine. Il Guanto e il Lavaschiena di Goberti sono perfetti fino all’ossessione, incredibilmente simili nell’aspetto agli oggetti reali, addirittura più veri del vero. Eppure non ci sogneremo mai di scambiarli per gli oggetti corrispondenti: i quadri di Goberti sono una cosa, la realtà un’altra. Non solo. Più l’artista analizza nel dettaglio la struttura dell’oggetto, cercando di andare oltre i confini delle apparenze convenzionali, più l’oggetto ci risulta estraneo. Il fatto è che la riproduzione, nel momento stesso in cui si offre ai nostri occhi, si pone sempre in un campo concettuale differente, quasi contrastante rispetto alla natura, malgrado che da essa trovi diretta ispirazione. In questo campo, l’arte, come riproduzione della natura, è soggetta a due grandi leggi: quella formale, in quanto essa comunica attraverso forme che simulano le naturali, e quella psicologica, in quanto la semplice scelta di un oggetto (non solo la modalità espressiva preferita per la sua riproduzione) riflette precisi stati d’animo, coscienza e mentalità dell’autore. L’arte, insomma, ha sempre un suo linguaggio specifico e una sostanza umana anche quando vorrebbe mimetizzarsi nella natura. È questa la lezione, la revisione nel nostro modo di essere nel mondo che ci propone Gianfranco Goberti. Vi sembra poco?”

Vittorio Sgarbi ha scritto di Goberti:

“Come Domenico Gnoli, Goberti riproduce con meticolosa precisione le trame strutturali di oggetti d’uso comune, riuscendo quasi in esiti più realistici nella resa dell’irregolarità della materia di quanto non facesse lo stesso Gnoli.”

Vittorio Sgarbi ha scritto di Goberti:

“Per Goberti la corda è come il Santo per un pittore del Quattrocento; è il pretesto per la ricerca formale; e si può forse dire che c’è qualcosa di ferrarese nella poetica di Goberti. Non è casuale che la sua corda sia prevalentemente in tensione fino, non di rado, a strapparsi, in una deflagrazione che, sul piano formale, è prima di tutto, deflagrazione del segno. Tanto più che Goberti ricorre spesso a scompartimenti dei suoi dipinti in trittici nei cui punti di giuntura la corda non si interrompe e non si spezza.”

Vittoria Coen, ne “Il nodo e il colore uniforme” (Venere svelata. Venere di Urbino di Tiziano), ha scritto di Goberti:

“Gianfranco Goberti, più recentemente, annoda corde, le lacera, a volte, le intreccia come legami d’amore, le celebra (Grande nodo). Il nodo viene assunto in una sorta di ideologizzazione.”

James Rosen  ha scritto di Goberti:

“Gianfranco Goberti instaura la continuità della vita attraverso i tempi dell’arte. Lui costruisce una mappa del territorio e la mappa stessa diventa territorio. Dipinge colori e linee come un cartografo disegna un paese. Ogni linea genera lo spazio che la circonda. Un insieme di linee (o un intervallo) ci da l’illusione dello spazio. Ogni variazione di colore ci da una variazione nel ritmo dello spazio.”

Bibliografia in ordine cronologico

  • Vittorio Sgarbi, Catalogo Palazzo Ducale, Urbino, 1985.
  • Vittorio Sgarbi, Gli assenti hanno sempre ragione. L’Europeo, 12 luglio 1986.
  • Rapidofine Bologna, Grafis 1986.
  • Maria Luce Tommasi, ‘Quei nodi inestricabili che stanno dentro di noi: una grande mostra di Goberti a Urbino, Ferrara, n. 5, 1986.
  • Lucio Scardino, Officinaottanta, Ferrara, Liberty House, 1986.
  • Gabriele Turola, Goberti, ironia graffiante per discutere il concetto di realtà’, Ferrara, n. 8/9, 1987.
  • Natalia Aspesi, Tra Matti e Bagatti, La Repubblica, 19 settembre 1987.
  • Vittorio Sgarbi, catalogo Galleria Schubert, Milano 1987.
  • Lucio Scardino, Per Schifanoia, Ferrara, Liberty House, 1987.
  • Franco Solmi, Il tarocco come espressione d’arte, in Le Carte di Corte, La Nuova Alfa Editoriale, 1987.
  • Lauro Manni, Goberti: trent’anni di avanguardia, La Piazza, n. 12, 1988.
  • Vittorio Sgarbi, Goberti, Rosen, catalogo Rocca Possente di Stellata, 1989.
  • King, mensile, ottobre 1989
  • Eleonora Di cicco, Il tappeto come opera d’arte, Interni Annual, 1989.
  • Bernard Wider, Goberti pittore ferrarese, catalogo Rocca Possente di Stellata, 1989.
  • Fausto Gozzi, Intervista a Goberti in polaroid, catalogo Rocca Possente di Stellata, 1989.
  • Oreste Zoboli, Goberti, Rosen, La Nuova Gazzetta di Modena, 17 gennaio 1990.
  • Gilberto Pellizzola, catalogo Galleria Cristina Busi, Chiavari, 1990.
  • Vittorio Sgarbi, Gianfranco Goberti, tra reale e irreale, Art Leader, gennaio – febbraio 1992.
  • Antonio Carbè, Goberti, la corda del desiderio, Leadership Medica, n. 1,1993.
  • Lorenzo Bonini, catalogo Galleria L’Ariete, Bologna, 1994.
  • Lorenzo Bonini, catalogo Galleria Schubert, Milano, 1994.
  • Roberto Vitali, Mongolfiera, periodico, Bologna, 4 marzo 1994.
  • Lorenzo Bonini, Colloquio con un artista del nostro tempo, Art Leader, n. 17, marzo – aprile 1994.
  • Flaminio Gualdoni, catalogo Padiglione Arte Contemporanea, Ferrara, 1994-95.
  • Vittorio Sgarbi, ll nostro modo di essere nel mondo, Grazia, 12 febbraio 1995.
  • Vittorio Sgarbi, La tensione lineare di Goberti, L’Italiano, Silvia Di Stefano, GB progetti, giugno 1996.
  • Vittorio Sgarbi, Le trame della pittura, Quadri e Sculture, dicembre 1996 – gennaio 1997.
  • Vittorio Sgarbi, Flaminio Gualdoni, 2000. Gianfranco Goberti: evasioni coatte. Editore L’Artiere Edizioni Italia, 18 tav. col., 50 pp.
  • Davide Bassi (Ed.), 2003. Oligo-Miocene shallow water carbonates: biogenic components and facies. Annali dell’Università di Ferrara, sezione Scienze della Terra, vol. 10 supplement., pp. 1-24.

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